Sarà un bazooka alla Draghi per risollevare le sorti del mondo dell’edilizia, come vorrebbe il giornalista? O piuttosto sarà un mega flop come fu lo sconto in fattura lo scorso anno che si trasformò in cocente delusione per chi lo lanciò e un patatrac per le piccole e medie aziende del settore a solo vantaggio dei grandi?
Questo anticipa e teme Rossi secondo cui il prossimo decreto è modellato secondo le richieste di Ance per cui favorirà i grandi e medi progetti e trascurerà la piccola edilizia e le sue decine di migliaia di operatori: imprenditori edili, impiantisti, finitori, serramentisti, rivenditori…Prima che un progetto a sismabonus o a ecobonus 110pc parta ci vorranno parecchi mesi. E che facciamo nel frattempo?
E poi la data di attuazione, il 1° luglio 2020, non va per niente bene. Altri punti nebulosi riguardano le tipologie di interventi ammissibili (ad esempio, le sostituzioni degli infissi), i soggetti che potranno accedere ai superbonus, le modalità di cessione del credito, il ruolo delle banche e dei soggetti finanziari ammissibili, il ritorno dello sconto in fattura. E poi il grande difetto: questo decreto è modellato Ance. Poco o nulla per la piccola e diffusa edilizia e migliaia di operatori resteranno al palo.
Insomma, il decreto tutela i grandi e punisce i piccoli…