Costano meno rispetto alle finestre in altri materiali, ma non è tutto qui. Il PVC ha anche altri punti di forza importanti, fra cui le ottime prestazioni energetiche, la bassa richiesta di manutenzione e la crescente varietà stilistica. Sta anche vivendo un processo di evoluzione per riuscire a superarne i punti critici, fra cui lo spessore dei profili e il rischio di una filiera non sempre controllata.
Consigli professionali di :
PRO
1. Prestazioni energetiche
Il contenimento delle dispersioni termiche e il conseguente risparmio energetico sono fra le priorità tanto nelle nuove costruzioni quanto negli interventi di riqualificazione. In questo contesto, il PVC rappresenta un’ottima soluzione perché, per propria caratteristica materica, è cattivo conduttore, garantendo un alto isolamento. Ne dà conferma Piero Mariotto, direttore tecnico di ANFIT: “i serramenti in PVC hanno registrato una notevole crescita nella loro diffusione grazie anche all’imposizione legislativa sul risparmio energetico che, consideratala bassissima conducibilità termica del PVC e il suo prezzo competitivo, ne ha privilegiato l’utilizzo aumentandone il consumo”.
2. Rapporto prezzo/prestazioni
Come accennato poco fa, non sono solo le caratteristiche tecniche del materiale ad averne decretato il successo, ma anche il rapporto con il suo costo e, ulteriore dettaglio, gli incentivi promossi in questi anni e parte dei Bonus Fiscali. Testimonianza diretta da parte di Gianluca Giusti, di Verbano Serramenti: “la difficile situazione economica di questi anni, le migliorie sui materiali in PVC, resi versatili e accostabili materiali molto performanti, i Bonus Fiscali legati alla riqualificazione energetica e le proposte di prezzi contenuti hanno indirizzato la maggior parte dei clienti verso il PVC diventato oggi il prodotto più richiesto”. I prezzi più contenuti rispetto ad altri materiali, tuttavia, hanno portato a un rischio, legato alla carenza di qualità, che verrà approfondito successivamente.
3. Bassa manutenzione
Fra progettisti, rivenditori o installatori, ogni interlocutore intervistato per indagare sui pro e contro delle finestre in PVC è d’accordo su un aspetto: si tratta di elementi che non hanno bisogno di manutenzione. A differenza del legno, ad esempio, materiale naturalmente soggetto a modifiche nel corso del tempo, il PVC è stabile, non subisce alterazioni, “non viene facilmente attaccato da agenti atmosferici e la pulizia non richiede specifici prodotti”, conferma Gianluca Giusti.
4. Estetica in evoluzione
Se nel recente passato la gamma di opzioni era più ridotta rispetto ad altri materiali, oggi l’offerta si è ampliata ed è parte di un interessante processo di ricerca e innovazione. “Il PVC è oggi un prodotto altamente tecnologico”, racconta l’architetto Giorgio Massimiliano Marchesi, e “se poco fa si vedevano pellicole notevolmente finte, per esempio nel voler imitare il legno, per necessità o per vezzo, oggi la proposta si sta sviluppando. Fra le novità, i goffrati e i graffiati, pellicole più che naturali e che si presentano con superfici interessanti. Attenzione costante, in ogni caso, verso l’omogeneità, che deve essere sempre curata e controllata, tanto negli interni quanto negli esterni”.
CONTRO
1. Rischio bassa qualità
Come accennato prima, il costo ha un ruolo fondamentale nella scelta si un serramento e nel settore delle finestre in PVC, materiale strutturalmente più economico rispetto ad altri, ha talvolta sfruttato questa caratteristica per proporre elementi si economici, ma anche di bassa qualità, quindi compromettendone la durabilità, l’aspetto estetico, le caratteristiche meccaniche. “Riscontriamo talvolta prodotti in PVC proposti sul mercato a prezzi molto bassi, poco affidabili, di qualità non sempre certificata e che a volte riscontrano problemi fin dall’inizio della loro installazione, compromettendone i punti di forza e offrendo solo un basso prezzo”, conferma Gianluca Giusti di Verbano Serramenti. Una soluzione per non icorrere in questo rischio, seppur valido per i produttori italiani, viene fornita direttamente dall’Associazione Nazionale per la tutela della Finestra made in Italy attraverso il marchio Quality ANFIT. Come racconta Piero Mariotto, “il marchio garantisce che i serramentisti ANFIT controllino la sicurezza passiva e la qualità dei loro prodotti, nel rispetto della normativa nazionale molto più severa e dell’attuale normativa europea mediante la tracciabilità, grazie ai Label Energetici numerati, e con la tutela dell’assicurazione associativa che copre sia il prodotto che che la posa in opera delle finestre”.
2. Spessore dei profili
Difetto forse più frequente nel passato, le finestre in PVC sono “colpevoli” di aver bisogno di uno spessore maggiore nel profilo sacrificando così la superficie dedicata al vetro e, di conseguenza, la quantità di luce
naturale che entrerà in casa.
“Nei prodotti standard i profili sono più grossi e fanno passare meno luce rispetto ad altre soluzioni”, conferma Walter Bisacchi dell’azienda Bruno Bisacchi. Anche in questo caso, l’alternativa c’è, scegliendo i prodotti di gamma più alta, e la direzione verso cui stanno andando i produttori è comune: cercare di rendere i profili più sottili per ampliare il proprio bacino d’utenza. Dall’esempio concreto dell’architetto Marchesi, la definizione delle crescenti potenzialità degli infissi in PVC se i profili fossero più sottili: “a Milano le specchiature dei palazzi sono molto ridotte e inserire un concetto classico di PVC comprometterebbe la superficie disponibile per la luce naturale, obbligando i committenti a scegliere altri materiali. Oggi, quindi, la ricerca va verso soluzioni con spessori ridotti”.
3. Resistenza meccanica
Ultimo difetto, che ha trovato ancora una volta concordi tutti gli interlocutori, per quanto il percorso di innovazione stia portando i primi risultati, riguarda la resistenza meccanica del PVC, che è leggermente inferiore rispetto ad altri materiali.
Da Houzz