Ma quali sono gli interventi classificati in edilizia libera?
ANFIT, l’Associazione Nazionale per la tutela della Finestra made in Italy, risponde a questa domanda ricordando il ‘Glossario per l’edilizia’, contenuto nel DM 2 marzo 2018, un decreto che compirà 4 anni tra pochi mesi, ma che – osserva ANFIT – “non ha mai riscosso particolare interesse da parte del settore ed è stato poco considerato anche in diversi ambiti pubblici”.
“I suoi contenuti – prosegue ANFIT – sono però chiari e univoci. Infatti, nell’allegato al Decreto è presente una tabella che associa ai diversi tipi di intervento la categoria di intervento e il regime giuridico pertinenti”.
I tipi di intervento sono quelli definiti dal Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001 e s.m.i.) e consistono in:
Per quanto riguarda il regime giuridico, invece, il Glossario per l’edilizia classifica le tipologie di titoli edilizi attraverso le seguenti alternative:
Risulta quindi particolarmente importante – sottolinea ANFIT – determinare la categoria giuridica di appartenenza per i vari interventi, in modo da capire se i passaggi burocratici risultino necessari o meno. Ad esempio, la sostituzione, la riparazione e il rinnovamento dei serramenti rientrano nell’ambito dell’edilizia libera.
Resta valido – ricorda ANFIT – il criterio dell’‘assorbimento’: nel caso in cui la sostituzione dei serramenti avvenga nell’ambito di un intervento più articolato per cui è stata aperta una pratica edilizia, la sostituzione degli infissi viene ricompresa nella categoria dei lavori più importanti e, conseguentemente, non rientra più in ambito di edilizia libera.
Edilizia libera, gli altri interventi
Ma tanti altri interventi sono classificati come edilizia libera. Tra questi i lavori di:
Tuttavia – sottolinea infine ANFIT – “l’Agenzia delle Entrate, nella Guida alla ristrutturazione edilizia, non ha mai recepito le indicazioni contenute nel DM 2 marzo 2018. Ciò non toglie validità al Decreto stesso – aggiunge -, ma rappresenta un refuso spesso fonte di incomprensioni”.