Tutte le Associazioni italiane del sistema dei serramenti (Anfit, CNA, Confartigianato Legno e Arredo, Consorzio LegnoLegno, EdilegnoArredo, FederlegnoArredo, PVC Forum Italia e Unicmi) segnalano che l’Ecobonus con lo sconto direttamente in fattura, una misura non praticabile che rischia di indurre una domanda che non potrà essere soddisfatta
Il Decreto Crescita in vigore dal 1° maggio (che dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni da entrambi i rami del Parlamento e dovrà essere regolamentato da un provvedimento ad hoc dell’Agenzia delle Entrate) contiene all’articolo 10 la possibilità da parte dell’operatore (in questo caso il costruttore di serramenti) di scontare al cliente direttamente in fattura il 50% (ovvero l’aliquota prevista per i serramenti dalle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici).
«3.1. Per gli interventi di efficienza energetica di cui al presente articolo, il soggetto avente diritto alle detrazioni può optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, senza l’applicazione dei limiti di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244».
Secondo le Associazioni questa misura è solo all’apparenza semplificatoria ma, se confermata nella conversione in legge del decreto, manifesterà nei fatti la propria aleatorietà rischiando anche di alimentare una domanda che non potrà essere soddisfatta dal mercato. Infatti, la struttura portante del mercato italiano dei serramenti è costituita da migliaia di PMI con una capienza fiscale che esaurirebbe in pochi interventi la propria possibilità di “anticipare” al cliente lo sconto del 50%, un comparto già tartassato dall’iniqua ritenuta d’acconto dell’8% sui bonifici bancari e postali per ecobonus e bonus casa.
Le Associazioni denunciano che l’esperienza di oltre 11 anni di detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici dimostra che l’informazione ai consumatori sulle varie opportunità di detrazione è sempre e quasi esclusivamente stata a carico del sistema industriale e delle Associazioni che lo rappresentano.
Tutte le Associazioni del sistema industriale italiano dei serramenti sono intenzionate a sollecitare il Governo e il Parlamento nelle prossime settimane affinché questo provvedimento aleatorio sia cancellato, lasciando al consumatore le possibilità già presenti nella legislazione, ovvero la detrazione in dieci annualità fiscali del 50% di quanto speso per l’acquisto e l’installazione di serramenti o la parziale cessione del credito a Fornitori o ad altri soggetti privati con la facoltà di successiva cessione, e per i contribuenti no tax anche a banche e intermediari finanziari.
Le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici in 11 anni hanno rappresentato l’unico elemento anticiclico che ha permesso di resistere agli operatori in presenza della più grave crisi che il comparto delle costruzioni italiano ha sopportato dal dopoguerra, costituendo oltre il 40% del proprio fatturato.
In conclusione, le Associazioni italiane del settore ribadiscono che da tempo hanno chiesto all’Esecutivo di arrivare ad una stabilizzazione della misura delle Detrazioni inserendo anche nuovi elementi di valorizzazione della qualità dell’intervento, premiando un elemento fondamentale come la corretta posa in opera del serramento che è elemento decisivo per garantire prestazioni reali in tema di risparmio energetico degli edifici, in linea con gli obbiettivi generali del nostro Paese.