I progetti di ristrutturazione rappresentano la maggior parte degli interventi di architettura nel nostro Paese e fra le operazioni più frequenti in questo ambito vi è quella di cambiare finestre. Che la scelta dipenda dalla volontà di incrementare la qualità energetica dell’involucro o sia legata a una filosofia estetica, considerato il ruolo delle finestre tanto nei prospetti esterni quanto nella resa degli interni, la sostituzione di una finestra deve tenere conto di una serie di parametri.
Innanzitutto bisogna fare una scelta di campo: cambiare solo le ante o il telaio intero? E, subito dopo, quali materiali scegliere e cosa aspettarsi dalla posa?
Tre professionisti del settore
- William Bisacchi, titolare di Bruno Bisacchi (prov. di Forlì – Cesena)
- Gianluca Giusti, responsabile gestionale di Verbano Serramenti (prov. di Verbano – Cusio – Ossola)
- Piero Mariotto, direttore tecnico ANFIT (Ferrara)
danno indicazioni utili e concrete, per non incappare in scelte sbagliate e far fallire l’investimento, considerando che una nuova finestra dovrebbe durare per decenni.
Da dove iniziare?
Come prima accennato, nel momento in cui si decide di cambiare finestre si può rispondere a una scelta di stile o una necessità legata a un intervento di ristrutturazione. Ma come fare? Da cosa cominciare? Meglio cambiare solo le ante o rimuovere l’intero telaio?
Rimuovendo solo le ante
Di sicuro, sulla carta, la scelta di sostituire unicamente le ante si presenta come una soluzione rapida e meno onerosa, visto che non sono necessarie opere murarie. Ma è davvero tutto così semplice? No, secondo Gianluca Giusti di Verbano Serramenti: «Sconsigliamo fortemente la sola rimozione delle vecchie ante rivestendo il vecchio telaio. Avremmo un minor costo ma non un lavoro conforme. Con l’asportazione totale evitiamo perdita di luce utilizzando la sede della vecchia finestra e, importantissimo, la posa della nuova finestra, senza più l’uso di semplici schiume e siliconi, ma utilizzando specifici nastri auto-espandenti e non, consente di eliminare il più possibile i ponti termici (fonti di dispersioni), la formazione di possibilicondense e successive muffe malsane attorno alle nuove finestre».
Rimuovendo il telaio completo
Meglio sostituire l’intero “pacchetto”, quindi, superando il timore verso le opere murarie e i disagi che potenzialmente portano in casa. In questo caso, infatti, l’innovazione nell’ambito dei materiali edili viene in aiuto, proponendo nastri auto-espandenti al posto dei vecchi siliconi e delle conseguenti polveri.
Ne dà conferma William Bisacchi: «È assolutamente consigliabile rimuovere il vecchio telaio (anche se murato) e riposizionare il nuovo infisso nella sede del vecchio telaio con opportuni accorgimenti per evitare ponti termici e assicurare la tenuta termica, acustica e di aria-acqua-vento nel nodo secondario. Per fare ciò è possibile utilizzare spugne termo-espandenti e sigillanti a base di ms-polimero. Spesso chi ha poca esperienza o vuole fare un lavoro economico installa i nuovi serramenti sopra ai vecchi: vero e proprio orrore in termini di risultato estetico e prestazionale».
Quali materiali scegliere
Le finestre si dividono in diverse categorie anche in funzione dei materiali di cui sono composte; legno, Pvc, alluminio o sistemi misti sono opzioni da analizzare quando si decide di cambiare finestre, dello stile del progetto e della performance termica che si vuole ottenere. Non è questo il contesto corretto per passare in rassegna pro e contro di tutte le tipologie ma, in caso di sostituzione, ci sono alcuni dettagli, strutturali e materici, di cui tener conto. Fra questi, l’isolamento di cassonetti e accessori e la scelta sul tipo di vetro da inserire nel telaio.
Attenzione all’isolamento…
Uno dei motivi principali per cambiare le finestre è la volontà di incrementare l’isolamento della casa attraverso l’inserimento di infissi efficienti; ma ci sono alcuni dettagli da non tralasciare. Secondo Gianluca Giusti, di Verbano Serramenti, «È indispensabile, anche alla luce delle nuove direttive, informare il cliente sulle conseguenze negative nel caso di utilizzo di materiali non adeguati e oggi ancor più non conformi in relazione alla nuova normativa.
Nel caso di finestre con tapparelle e cassonetti, ad esempio, prima dell’intervento è bene spiegare la fondamentale importanza e far considerare anche il costo della coibentazione, fra isolamento dei cassonetti ed accessori, in quanto fonte di elevate dispersioni termiche.
Il consiglio che indichiamo ai nostri clienti che devono cambiare finestre, oltre alla valutazione attenta dei dettagli del prodotto, è una verifica e un approfondimento sul metodo della posa in opera e sulla qualità dei relativi materiali».
…e attenzione ai vetri
Per concludere il capitolo sui materiali, un breve approfondimento sui vetri, la cui scelta deve considerare numerosi parametri in grado di garantire il comfort termico e acustico all’interno degli ambienti residenziali. «Molta attenzione deve essere indirizzata sulla posizione della casa per verificarne le maggiori esposizioni, se a nord o a sud», continua Gianluca Giusti. «Questi dati ci portano a suggerire una diversificazione dei vetri da inserire, che possono essere bassoemissivi per le parti che ricevono meno sole, o selettivi e a controllo solare per le finestre più esposte a lunghi periodi di irraggiamento solare. Nel caso di zone con particolare rumorosità, è bene proporre vetri specifici per l’abbattimento acustico da abbinare ad una posa in opera con specifici prodotti»
L’importanza della posa
L’ultimo passo per cambiare finestre, Una volta portata a termine la scelta del prodotto, è la posa, che oggi fa riferimento a nuove normative in grado di dare maggiori garanzie sulla correttezza delle operazioni di installazione. Ne dà conferma Piero Mariotto, direttore tecnico Anfit: «La sostituzione dei serramenti senza opere murarie, pur essendo meno invasiva e perciò molto apprezzata dal consumatore, in sede di verifica ha troppo spesso evidenziato una perdita elevatissima di prestazione, annullando quindi i benefici dell’acquisto di serramenti ad alte prestazioni, in qualsiasi materiale essi fossero stati prodotti.
Per questo motivo nel mese di marzo 2017 UNI (Ente Italiano di Normazione) ha emanato la Norma UNI 11673 che definisce le modalità di verifica della corretta posa dei serramenti.
A chi deve affrontare la sostituzione dei serramenti presso la propria abitazione consigliamo quindi di non operare scelte emozionali, magari legate solo all’estetica, ma di affidarsi ad aziende in grado di garantire il rispetto della suddetta norma attraverso uno specifico progetto di posa, qualunque sia la tipologia di serramento prodotto, venduto e posato».
A garanzia di un percorso virtuoso, una serie di protocolli e certificazioni, come il Marchio Posa Qualità Serramenti di Anfit, o il percorso FinestraQualità di CasaClima.
Quanto costa
Ma qual è l’investimento da sostenere per cambiare finestre se si vuole ottenere il miglior risultato? Il costo della posa incide in modo sostanziale ma è proprio attraverso una corretta installazione che si avranno garanzie sulla resa. «La posa di una finestra, se qualificata e fatta come si deve, può incidere, nel costo complessivo dell’intervento, del 15-20% e vale il 75% del risultato», dichiara William Bisacchi.
Stessa linea da parte di Anfit: «Con l’introduzione della Norma UNI 11163 la gestione della posa è radicalmente cambiata. Se prima questa aveva mediamente un’incidenza contenuta rispetto all’importo contrattuale, ora con le nuove prescrizioni molto più severe e precise la posa potrebbe incidere in maniera più sostanziosa, soprattutto nei casi in cui la ristrutturazione preveda anche dei lavori di muratura».
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