La tematica delle barriere architettoniche ha assunto un ruolo centrale nelle ultime discussioni legislative. Al centro del dibattito vi sono due specifici bonus fiscali: il bonus barriere architettoniche del 50% e quello del 75%. Entrambi sono stati progettati per incentivare l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma presentano alcune differenze sostanziali.
Dettagli sul bonus barriere architettoniche 50%
Il bonus barriere architettoniche 50% offre uno sgravio fiscale del 50% sulle spese sostenute, applicabile fino a un tetto massimo di 96.000 euro per unità abitativa. Questa detrazione è divisa in 10 rate annuali di uguale valore. Si prevede che, per le spese dal 2025 in poi, questa detrazione verrà ridotta al 36%, con un limite di spesa di 48.000 euro per unità.
Tuttavia, a partire dal 17 febbraio 2023, alcune opzioni come lo sconto in fattura e la cessione del credito non sono più disponibili per questo bonus.
Come funziona il bonus barriere architettoniche 75%
Questo bonus, attivo per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025, concede una detrazione fiscale del 75% ripartita in 5 rate annuali. Un ulteriore incentivo è la possibilità di optare per sconto in fattura e cessione del credito, come previsto dal decreto-legge n. 11 del 2023.
Requisiti e lavori ammissibili
Entrambi i bonus mantengono lo stesso criterio fondamentale: le spese devono essere relative a lavori che mirano all’eliminazione di barriere architettoniche. Per il bonus del 75%, in particolare, la normativa di riferimento sottolinea che i lavori devono conformarsi ai requisiti stabiliti dal decreto del 14 giugno 1989, n. 236. Questi comprendono:
Possibili cambiamenti futuri nei requisiti
Recentemente, la senatrice Raffaella Paita ha sollevato preoccupazioni riguardo ai criteri di ammissibilità dei due bonus, evidenziando come il bonus del 75% possa necessitare di ulteriori specifiche. Mentre il bonus del 50% ha chiari riferimenti ai lavori ammissibili, come montacarichi e ascensori, il bonus del 75% rimane più generico, riferendosi semplicemente ai concetti di “accessibilità, visibilità e adattabilità”. L’atto ispettivo presentato dalla senatrice Paita ha quindi alcune ambiguità nella definizione di queste categorie.
Per garantire chiarezza e prevenire ambiguità interpretative, la senatrice ha proposto una revisione legislativa che specifichi dettagliatamente quali lavori sono inclusi nella detrazione e quali no. Infatti, mentre inizialmente le spese qualificabili erano chiaramente delineate, con il nuovo potenziamento queste linee guida sembrano meno chiare, dando spazio a possibili interpretazioni errate.
La preoccupazione maggiore riguarda l’effettivo impatto di questa detrazione. Senza linee guida chiare, c’è il timore che gli interventi finanziati non siano realmente utili per chi ha difficoltà di mobilità. Dall’atto ispettivo emerge la necessità di una revisione che chiarisca le iniziative e i criteri di applicazione del bonus, evitando possibili abusi.
Breve storia del bonus barriere architettoniche
Ultimamente sono stati introdotti incentivi e misure che hanno sempre cercato di sostenere gli interventi volti a migliorare l’accessibilità degli edifici. Partendo dalla base normativa del Decreto del presidente della Repubblica n. 917/1986, ovvero il TUIR, abbiamo visto emergere varie fasce di detrazioni. Originariamente al 36%, poi cresciuto al 50% e, recentemente, potenziato al 75% per gli anni 2022-2025 grazie al Decreto Rilancio. Questi incentivi hanno sempre avuto come scopo primario quello di promuovere l’eliminazione delle barriere architettoniche.
L’iniziativa ANFIT e le prospettive di sviluppo
Parallelamente, l’associazione ANFIT ha proseguito il suo percorso di supporto all’abbattimento delle barriere architettoniche, rafforzando le proprie collaborazioni con istituti bancari. L’obiettivo è promuovere investimenti nel settore edilizio, soprattutto in contesto residenziale, ma anche in aree commerciali e culturali.
Uno degli esempi recenti di questa proattività è l’accordo con Crédit Agricole. Questa partnership ha l’obiettivo di fornire accesso al credito a coloro che desiderano intraprendere lavori di abbattimento delle barriere architettoniche. Si tratta quindi di un’iniziativa atta a rafforzare l’importanza di creare spazi accessibili per tutti, migliorando la qualità della vita.