17 Febbraio 2022
Le Associazioni del serramento continuano la pressione su Governo, ministri e Parlamento per modificare l’articolo 28 del ddl che convertirà in legge il decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4. E puntualizzano le loro richieste in merito a cessione e sconto con una nota sottoscritta da Anfit, Assovetro, Confartigianato Imprese, FederlegnoArredo e Unicmi.
Certamente, affermano le Associazioni del serramento, c’è urgenza di riattivare il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura ad oggi poco o difficilmente praticabile. E condividono l’idea di una libera cessione tra istituti finanziari vigilati, magari introducendo un codice di tracciabilità del credito.
Una particolare attenzione la dedicano allo sconto in fattura nella formula che potremmo definire “di filiera”. Di fatto una cessione del credito tra privati. In pratica, si tratta di un accordo tra l’azienda che esegue i lavori e applica lo sconto in fattura e il suo fornitore/fabbricante: rivenditore o produttore.
Le Associazioni del serramento evidenziano l’assoluta necessità di mantenere almeno una cessione tra privati.
Questa richiesta risulta “fondamentale per continuare a consentire l’opzione dello sconto in fattura anche per i piccoli interventi, i quali vengono effettuati da imprese artigiane, spesso non strutturate per la gestione burocratica delle pratiche necessarie per la cessione del credito e che hanno nei propri fornitori dei partner capaci di sostenerne gli impegni.
Al fine di consentire l’opzione dello sconto in fattura, tali aziende si sono organizzate con il fornitore (il rivenditore o l’azienda produttrice) al fine di cedere loro il credito che a sua volta verrà o in parte utilizzato in compensazione o ceduto agli Istituti finanziari”.
“Crediamo pertanto che una cessione tra soggetti privati della medesima filiera produttiva insieme alla libera cessione tra istituti finanziari vigilati sia una garanzia per mantenere attivo il meccanismo e allo stesso tempo impedire le frodi vergognose che stanno emergendo in questi giorni.
Se a questo si dovesse aggiungere il codice di tracciabilità sarebbe un ulteriore strumento di controllo che non può che vederci soddisfatti”.
a cura di EB