Perplessità dell’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy federata in Finco dopo l’incontro di ieri di Finco, Anfit, Acmi e Unicmi con esponenti del MEF
La presa di posizione dell’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy fa seguito all’incontro di ieri di Finco, Anfit, Acmi e Unicmi con esponenti del MEF (vedi news).
Tuttavia nella lettera di Anfit firmata dalla presidente Laura Michelini si evidenzia che: “non possiamo essere d’accordo sul collegare l’incentivo a una serie di riqualificazioni da sostenersi a pacchetto predefinito (con all’interno due/tre interventi cardine per incrementare l’ecobonus al 110% ), ovvero, ad esempio, sostituzione dei serramenti e sostituzione caldaia e cappotto esterno. Tale modalità di fruizione dell’ecobonus non è realizzabile in tempi brevi: si pensi alle tempistiche per indire un’assemblea condominiale, o anche nel caso del privato, richiedere i preventivi, scegliere l’impresa e dare il via ai lavori. Si andrebbe ben oltre il 1° luglio, ipotizzato come giorno utile per far partire gli incentivi: e nel frattempo le Aziende che non hanno commesse – bloccate proprio dalle anticipazioni sui quotidiani che hanno indotto i consumatori a posticipare ogni preventivo in essere e ogni consegna di merce già programmata – come possono sopravvivere? Sicuramente ricorrendo alla cassa integrazione o, nella peggiore delle ipotesi, avviandosi verso la chiusura”.
Infine Anfit avanza una serie di proposte così riassumibili:
Consigliamo piuttosto la rimodulazione della percentuale dell’ecobonus in funzione del numero di interventi previsti attualmente per beneficiare dell’ecobonus eseguiti dal consumatore ; per esempio se un consumatore decidesse di cambiare solo i serramenti porterebbe in detrazione il 50% , se agli stessi aggiungesse la sostituzione della caldaia il bonus fiscale salirebbe a 70% , se aggiungesse anche le schermature solari potrebbe arrivare all’80% fino a fare l’intervento completo per raggiungere il 110%.
L’ attore che praticherà lo sconto potrà recuperare l’importo equivalente nella forma di credito d’imposta o optare per cederlo ad un suo fornitore o ad un istituto di credito. Nel primo caso l’attore potrà recuperare l’importo utilizzando lo stesso a compensazione (tramite modello F24), a decorrere dal giorno 10 del mese successivo a quello di comunicazione. A tal fine l’attore dovrà preventivamente confermare l’esercizio dell’opzione da parte del soggetto avente diritto alla detrazione e attestare l’effettuazione dello sconto, utilizzando le funzionalità rese disponibili nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Successivamente alla conferma, il modello F24 dovrà/potrà essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, pena il decadimento del beneficio. La quota di credito eccedente potrà essere utilizzata negli anni successivi.
a cura di Ennio Braicovich
Documenti Allegati
LETTERA ANFIT A CONTE 20 05 08 – Misure per la riqualificazione energetica