Il fondo FRI-Tur ammonta a 1 miliardo e 380 milioni di euro ed è rivolto alla riqualificazione energetica delle strutture turistiche e ricettive.
La riqualificazione energetica del parco edilizio italiano passa anche dagli interventi sulle strutture turistiche e ricettive. Da tempo il decisore è alle prese con lo sviluppo e la messa a terra di misure dedicate a questo comparto (come il Superbonus 80 %), che ora si andrà a concretizzare nell’incentivo FRI-Tur, ovvero il Fondo Rotativo per le Imprese del Turismo. Tale strumento, sviluppato dal Ministero del Turismo e affidato a Invitalia, mobilita 1 miliardo e 380 milioni di euro per la riqualificazione energetica e sismica delle strutture appartenenti al comparto turistico (alberghi, stabilimenti termali e balneari, agriturismi e strutture ricettive).
La piattaforma digitale per ottenere la documentazione in merito è operativa dl 30 gennaio scorso, mentre l’invio delle domande di incentivo sarà possibile a partire dal primo Marzo 2023.
Il FRI-Tur è stato sviluppato nell’ambito del PNRR e consente di finanziare investimenti di importo compreso tra 50.000 € e 10.000.000 € volti alla riqualificazione energetica e antisismica, all’eliminazione delle barriere architettoniche, alla manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, alla digitalizzazione e al rinnovo degli arredi. È inoltre presente il vincolo per cui il 50 % delle risorse deve essere destinato alla riqualificazione energetica.
Lo strumento si sviluppa attraverso 2 soluzioni, legate alla valutazione dei progetti presentati:
La concessione delle agevolazioni alle imprese turistiche può avvenire entro il 31 Dicembre 2023, mentre la conclusione dei lavori deve avvenire entro il 31 Dicembre 2025.
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