C’è una gerarchia tra i prezzari per la valutazione della congruità delle spese? Una nota della Commissione di monitoraggio chiarisce la questione.
Il tema dei prezzari è da mesi al centro della discussione nel mondo dell’edilizia. Con l’entrata in vigore del Decreto MISE del 6 Agosto 2020, infatti, sono stati introdotti dei riferimenti per determinare il tetto massimo di spesa agevolabile per ciascun intervento. Al comma 13 dell’Allegato A sono indicate 3 fonti: i prezzari regionali/delle Provincie autonome, il prezzario del Genio Civile (DEI) e Allegato I al Decreto suddetto.
I primi due sono indicati in relazione agli interventi legati al mondo del 110%, mentre il terzo, in prima battuta, funge da riferimento per gli interventi per cui è possibile utilizzare la dichiarazione del fornitore, come la semplice sostituzione dei serramenti incentivata attraverso l’Ecobonus 50%.
Concentrandosi sui Regionali e DEI, fin dai primi giorni la formulazione del decreto ha lasciato un dubbio agli operatori: esiste una qualche gerarchia tra le due soluzioni o è lasciata libera scelta a ciascuno di seguire le indicazioni del prezzario territoriale, piuttosto che di quello del Genio Civile?
Tale aspetto è stato chiarito in maniera definitiva grazie alla nota protocollo 2821/2021 della Commissione di monitoraggio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Nel documento sono contenute diverse FAQ ed il tema in questione è trattato nella numero 1.
Essa stabilisce che, nell’ambito dell’asseverazione della congruità dei prezzi, non vi è alcuna forma di gerarchia tra prezzario Regionale o DEI. Ciò che comporta che, nell’ambito dei computi, il tecnico potrà fare indifferentemente riferimento all’uno o all’altro strumento, prendendo a riferimento le voci che ritiene più di suo gradimento.
Detto questo, la nota evidenzia anche un altro aspetto, ovvero il rapporto tra l’utilizzo dei prezzari e dell’Allegato I. Viene infatti evidenziato che, in ambito di Superbonus, il tecnico possa eventualmente avvalersi di quest’ultimo strumento solo nel caso in cui non trovi corrispondenza tra il prodotto/opera che sta caratterizzando e le voci contenuti nei prezzari territoriali o DEI.
In conclusione e per completezza, alleghiamo un articolo tratto dal Sole24Ore che affronta il tema in questione (clicca qui per scaricarlo).
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