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11/11/2021-25/02/2022: raggiunta la stabilità dopo l’impazzimento della normativa?

Breve riassunto dell’evoluzione normativa nel settore dell’edilizia incentivata dal 11 novembre 2021 al 25 febbraio 2022.

Da metà novembre 2021 nel settore dell’edilizia incentivata sostanzialmente non si è potuto lavorare in maniera decente. Da quella data, infatti, si sono susseguiti i seguenti provvedimenti, che, con la media di uno ogni 12,5 giorni, hanno cambiato continuamente la normativa e le regole del gioco:

  1. DL 157/2021 del 11 novembre 2021 in materia di frodi sui crediti da bonus edilizi con nuova disciplina per asseverazioni e visti di conformità (clicca qui);
  2. Circolari, FAQ e indicazioni varie dall’Agenzia delle Entrate in seguito al DL 157/2021 (clicca qui);
  3. Legge di Bilancio 2022 con modifiche alle scadenze degli incentivi e parziale alleggerimento delle imposizioni dell’originario DL antifrodi (clicca qui);
  4. Decreto Legge Sostegni Ter con le modifiche apportate dall’articolo 28 alla disciplina della cessione del credito derivante dai bonus edilizi (clicca qui e qui);
  5. Decreto Prezzi del MiTE con nuovi massimali di spesa e riscrittura della disciplina che regola le asseverazioni (clicca qui);
  6. DL 13/2022 del 25 febbraio 2022 con leggero allargamento delle maglie del numero di cessioni del credito consentite, introducendo al contempo nuove limitazioni e sanzioni su altri aspetti (clicca qui).

Di questi 6 documenti in 76 giorni, il primo è entrato in vigore oggi per domani (pubblicazione in data 11/11 e entrata in vigore in data 12/11) ed è poi stato abrogato e modificato dal terzo, i secondi sono stati parzialmente superati dall’evoluzione legislativa, il quarto è stato modificato dal sesto e il quinto, a quasi tre settimane dall’approvazione da parte del Ministero di competenza, non è ancora in Gazzetta Ufficiale.

Da notare che tali provvedimenti si aggiungono alla montagna di legislazione comunque vigente in materia, già molto articolata e frutto di variazioni successive stratificatesi nel tempo.

La spasmodica produzione normativa a cavallo tra 2021 e 2022 ha comportato un doppio blocco del mercato: da un lato le modifiche alle modalità di asseverazione e alle cifre di riferimento (vedasi punti 1), 2), 3) e 5)), dall’altra la variazione delle regole in materia di cessione del credito (attraverso i punti 4) e 6)).

Tutte queste modifiche sono state sviluppate a partire dall’idea di contrastare le frodi verificatesi in relazione agli incentivi e alla loro cartolarizzazione. Nella sostanza, però, difficilmente i provvedimenti otterranno questo scopo e, nella migliore delle ipotesi, metteranno qualche pezza al problema (leggasi sacrosanta introduzione di limiti di spesa e asseverazione per BonusFacciate). 

Ciò non toglie che alcuni passaggi di questi documenti siano apprezzabili e condivisibili (soprattutto quelli contenuti nei punti 3), 5) e parzialmente 6)), ma a prescindere da ciò l’effetto ottenuto è stata la suddetta paralisi.

Ora però il quadro sembrerebbe pressoché definito:

  • La materia della cessione del credito risulta pienamente caratterizzata con la possibilità di garantire un buon grado di operatività agli operatori;
  • Il tema delle asseverazioni presenta importanti problematiche soprattutto in relazione alle spropositate sanzioni previste per i tecnici, ma non sono alle viste ulteriori modifiche alla normativa in materia nel breve;
  • Gli aspetti relativi ai limiti di spesa verranno in buona parte ri-disciplinati dal Decreto Prezzi, ma i relativi contenuti, anche se il testo del DL non è ancora stato inserito in Gazzetta Ufficiale, sono ormai diffusamente noti.

A questo punto, quindi, l’auspicio è che le aziende e i professionisti possano tornare a dedicarsi al proprio lavoro, augurandosi che la situazione rimanga invariata, in quanto l’incertezza normativa è perfino peggiore di un quadro scadente.

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