Spesso e volentieri ad un certo punto della fase di vendita, il cliente esce la parolina magica…sconto! È la domanda che tutti i venditori devono subire nella maggior parte dei casi. Per affrontare questo momento delicato (si parla di rinunciare ad una parte del guadagno) esistono diverse tecniche. C’è chi semplicemente propone uno sconto a […]
Spesso e volentieri ad un certo punto della fase di vendita, il cliente esce la parolina magica…sconto! È la domanda che tutti i venditori devono subire nella maggior parte dei casi.
Per affrontare questo momento delicato (si parla di rinunciare ad una parte del guadagno) esistono diverse tecniche. C’è chi semplicemente propone uno sconto a fronte di un pagamento anticipato, chi si costruisce lo sconto in anticipo in modo da invogliare il cliente a chiudere subito il contratto, chi intelligentemente sposta l’attenzione al risparmio conseguente la sostituzione dei serramenti e quindi invece che parlare di costi, parla di guadagni.
Quando è ora di fare la fattura, invece di applicare l’Iva mista per un intervento di Manutenzione Ordinaria, applicano l’Iva al 10% su tutto come se si stesse trattando di un intervento di Ristrutturazione.
Con questo stratagemma riescono a fare il 5-6% di sconto senza intaccare il proprio margine.
Sussiste però un grande problema! Se non esistono i requisiti per l’applicazione dell’aliquota agevolata, stiamo parlando di evasione fiscale!
Basta fare due conti:
Una piccola azienda che fattura 500 mila euro e che in un anno evade mediamente il 6% di Iva, si ritroverà a fine anno ad aver evaso 30 mila euro. Quando l’Agenzia delle Entrate scopre le incongruenze, procederà con la verifica di tutte le fatture emesse nei 4 anni precedenti (più l’anno dell’accertamento). Il totale evaso ammonterà quindi a 150 mila euro, sui quali sarà applicata una multa del 30%. Ne consegue che il venditore sarà costretto a versare all’Erario 195 mila euro pagabili in 5 comode rate da 39 mila euro all’anno!
Fino ad oggi, questo tipo di operazioni non era molto rischioso poiché i controlli non erano molto frequenti; e nonostante ci fossero venditori che incappavano in questo “errore” anche in buona fede, le sanzioni non erano molto frequenti.
Dal 1° gennaio 2019, però, con l’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione elettronica i controlli vengono effettuati su ogni singola fattura emessa e quindi, anche chi sbaglia in buona fede rischia di essere sanzionato.
Se si vuole proporre un preventivo davvero conveniente per il cliente bisogna essere in grado di utilizzare correttamente l’Ecobonus, la detrazione per Ristrutturazione e la detrazione per la prevenzione di atti illeciti. In questo modo il venditore non dovrà in nessun modo rinunciare al proprio guadagno per andare incontro alle esigenze del cliente.
Fonte: Ambrosi & Partner
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