Nel mese di Luglio ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) ha pubblicato il “Rapporto sulla Consistenza del Parco Immobiliare Nazionale“, un documento (clicca qui per scaricarlo) che fornisce una panoramica dettagliata dello stato del patrimonio edilizio in Italia. Questo rapporto analizza vari aspetti legati agli edifici residenziali e non residenziali, concentrandosi su fattori come l’età, la distribuzione geografica, le caratteristiche strutturali e le prestazioni energetiche.
Il report sottolinea che quasi il 75% degli edifici in Europa, e una percentuale significativa di quelli in Italia, sono ancora inefficienti dal punto di vista energetico. Inoltre, il 40% del consumo finale di energia e il 36% delle emissioni di gas serra derivano dagli edifici, rendendo cruciale la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Di seguito vengono illustrati i punti chiave del rapporto:
- Età del Parco Immobiliare: una gran parte degli edifici in Italia è stata costruita prima dell’entrata in vigore delle normative moderne sulla sicurezza e sull’efficienza energetica. Questo significa che molti edifici potrebbero necessitare di interventi di riqualificazione sia per migliorare le prestazioni energetiche sia per garantire la sicurezza sismica;
- Distribuzione Geografica: il rapporto fornisce dati dettagliati sulla distribuzione degli edifici in base alle diverse aree geografiche del paese. Questo è cruciale per capire dove sono necessari interventi più urgenti, sia per migliorare l’efficienza energetica che per affrontare le vulnerabilità strutturali;
- Prestazioni Energetiche: viene analizzato lo stato delle prestazioni energetiche degli edifici, con particolare attenzione all’efficienza energetica e al consumo di energia. Il rapporto evidenzia quanto del parco immobiliare necessiti di interventi per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica fissati a livello nazionale e comunitario.
Il rapporto ENEA fornisce la base empirica per attuare efficacemente le misure previste dal Green Deal, che mira a fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, garantendo al contempo una crescita economica sostenibile e inclusiva.
Per raggiungere tali obiettivi, si fa riferimento alla Direttiva sull’efficienza energetica EED (Direttiva UE 2023/1791 del 13 settembre 2023) e della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia EPBD IV (Direttiva UE 2024/1275 del 24 aprile 2024).
- Interazione tra il Rapporto ENEA e la EED: il settore pubblico dell’Unione Europea è responsabile del 5-10% del consumo totale di energia finale. Per ridurre questo consumo, la Direttiva UE 2023/1791 impone agli Stati membri di diminuire annualmente dell’1,9% il consumo di energia degli enti pubblici rispetto al 2021. Inoltre, almeno il 3% della superficie coperta degli edifici pubblici riscaldati o raffrescati deve essere ristrutturato ogni anno per agevolare la transazione della trasformazione degli edifici a emissioni zero o quasi zero. Alternativamente, gli Stati membri possono adottare altre misure equivalenti, come l’introduzione di un passaporto di ristrutturazione. La Direttiva si applica agli edifici di proprietà pubblica con una superficie utile superiore a 250 m². Vengono applicati requisiti meno stringenti per edifici storici, militari o religiosi, e possono essere esentati gli alloggi sociali se le ristrutturazioni non sono economicamente sostenibili o comportano aumenti degli affitti che superano i risparmi energetici;
- Interazione tra il Rapporto ENEA e la EPBD: l’Articolo 9 della nuova Direttiva sulla prestazione energetica in edilizia impone agli Stati membri di stabilire standard minimi di prestazione energetica e una traiettoria per la riqualificazione progressiva degli edifici. Per gli edifici non residenziali, devono essere fissate soglie massime di consumo energetico, con obiettivi al 2030 e 2033, basati sui dati del 2020. Queste ultime definiscono che il 16% e il 26% degli edifici superino queste soglie entro le date stabilite. Per gli edifici residenziali, gli Stati membri devono pianificare una riduzione progressiva del consumo energetico medio, con obiettivi di riduzione del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, in linea con l’obiettivo di trasformare il parco edilizio in edifici a emissioni zero entro il 2050. Alcuni edifici, come quelli protetti per valore storico o architettonico, edifici religiosi, e fabbricati con utilizzi particolari, possono essere esentati dagli standard minimi di prestazione energetica.
Nei precedenti articoli riguardanti i report ENEA, vengono trattati i temi di detrazioni fiscali ed efficienza energetica, con particolare attenzione al settore dei serramenti.
- Report 2018: (di cui parliamo qui): dal 2014 al 2017, sono stati eseguiti circa 1,5 milioni di interventi, principalmente per la sostituzione di serramenti, che hanno contribuito per il 40% al risparmio energetico ottenuto nel 2017 (oltre 1.300 GWh/anno). La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto modifiche alle aliquote di detrazione, riducendole al 50% per finestre e schermature solari. I risparmi energetici accumulati dal 2011 al 2017 hanno raggiunto il 52% dell’obiettivo prefissato;
- Report 2020 (di cui parliamo qui): nel 2019, più di 140.000 interventi di sostituzione dei serramenti sono stati effettuati con l’Ecobonus, rappresentando il 37% degli interventi incentivati. La sostituzione dei serramenti è risultata essere il terzo intervento più efficace in termini di costo/beneficio (0,1 €/kWh), subito dietro i cappotti termici e i pannelli solari per ACS;
- Report 2021 (di cui parliamo qui): sono stati eseguiti oltre 140.000 interventi di sostituzione dei serramenti con l’Ecobonus, rappresentando circa il 29% di tutti gli interventi incentivati. La sostituzione dei serramenti è il quarto intervento più efficiente in termini di costo/beneficio (0,11 €/kWh), subito dopo cappotti, pannelli solari per acqua calda sanitaria e riqualificazione globale;
- Report 2023 (di cui parliamo qui): nel 2022, sono stati effettuati oltre 193.000 interventi di sostituzione di serramenti con l’Ecobonus, rappresentando il 20% degli interventi incentivati. La sostituzione dei serramenti risulta essere il quarto intervento più efficace in termini di costo/beneficio (0,12 €/kWh), dopo cappotti termici, pannelli solari per ACS, e riqualificazione globale. Questi interventi hanno generato un risparmio energetico di quasi 83.000 MWh/anno. Inoltre, ci sono stati più di 46.000 interventi di sostituzione di infissi tramite il Bonus Casa, anch’essi pari al 20% degli interventi incentivati.