Proseguono le proposte di potenziamento dell’Ecobonus: presentiamo opportunità, rischi e una controproposta ANFIT sul tema.
Il potenziamento dell’ Ecobonus continua a tenere banco come strumento per il rilancio del settore dell’edilizia e più in generale dell’economia italiana. Negli ultimi giorni due sono stati gli interventi in questa direzione: il Ministro dell’Ambiente Costa si è esposto a SkyTG24 (clicca qui per vedere il video) sostenendo che “i cittadini non spenderanno neanche un centesimo….. per cambiare infissi e caldaie”, mentre il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, attraverso una intervista al Sole24Ore, ha affermato che “contiamo di recuperare già in questo decreto l’Ecobonus e il Sismabonus al 100%”.
Il ripetersi di queste dichiarazioni pubbliche fa pensare che un intervento del Governo in tale direzione si concretizzerà. In sé ciò rappresenta una buona notizia, in quanto dimostra la raggiunta consapevolezza dell’importanza del comparto edilizio per l’economia del Paese. D’altra parte la riformulazione dell’Ecobonus in forma rafforzata dovrà essere sviluppata con attenzione, attraverso il confronto con le Associazioni di categoria, in modo da evitare il boomerang dello sconto in fattura 2019, approvato in pompa magna in estate e sostanzialmente eliminato in sede di Legge di Bilancio 6 mesi dopo, in seguito alla sollevazione del settore.
Il tema più delicato riguarda appunto la reintroduzione dello sconto in fattura, aspetto molto caro al Ministro Patuanelli e più in generale a tutto il suo schieramento politico.
Se l’idea è quella di riesumare lo sconto in fattura formulato come nel “DL Crescita 2019”, il comparto andrà incontro ad un clamoroso autogoal. Un sistema in cui la cessione del 100 % del credito da Ecobonus diventasse la norma, a causa degli aspetti finanziari che caratterizzano il meccanismo ed il rapporto con Esco e multiutilities, taglierebbe fuori dal mercato tutte le Aziende che non dispongono dei flussi di cassa e della disponibilità di liquidità necessaria per accedere al meccanismo, ovvero tutte le PMI (e non solo) che costituiscono la stragrande maggioranza delle realtà che caratterizzano il settore. In pratica si ricadrebbe in una situazione ancora peggiore di quella del 2019.
Un primo passo per evitare questa deriva potrebbe essere rappresentato dal coinvolgimento del sistema bancario, esplicitamente escluso dal “DL Crescita”. Anche tale possibilità, però, andrebbe valutata con attenzione e richiederebbe un forte approfondimento di analisi.
Per evitare alla radice il problema, ANFIT ha formulato una propria proposta di modifica dell’Ecobonus (clicca qui per la relativa news), che aiuterebbe la ripresa economica e incentiverebbe l’intervento da parte dei privati, tutelando al contempo il Made in Italy, le Aziende e la qualità dei prodotti e degli interventi. Tutto ciò rientra all’interno della campagna #iocomproitaliano promossa da ANFIT per affrontare nel miglior modo possibile il difficile periodo che sta attraversando il Paese.
Tale proposta, sotto forma di lettera ufficiale (clicca qui per consultarla) alle figure competenti, è stata inviata a Ministri del Governo e ai rappresentati delle opposizioni.
ANFIT si impegna a vigilare sull’evoluzione di queste proposte, portando all’attenzione delle autorità le reali necessità del comparto, in modo da evitare che i provvedimenti si rivelino controproducenti.