Rapporto tra porte interne e incentivi fiscali: quando la sostituzione è incentivabile e attraverso quale tipologia di detrazione? Facciamo chiarezza.
Il mondo dei serramenti è sempre stato estremamente variegato, sia in termini di prodotti, sia in termini di strumenti di incentivazione messi a disposizione dal Legislatore. Si va dalle finestre alle porte blindate, dagli scorrevoli agli alzanti, dalle porte-finestre alle porte interne.
Il modo in cui queste ultime debbono essere trattate è spesso fonte di perplessità. Per chiarirle partiamo da alcuni punti fermi sotto forma di risposte alle domande più importanti in merito a questo tema:
Fatte queste premesse torniamo al nocciolo della questione: come si deve operare per ottenere l’incentivazione in relazione a questi prodotti? La risposta è stata fornita dalla Commissione Finanze della Camera. In quella sede è stato chiarito che, prendendo a riferimento i testi di Legge succitati, in condizioni ordinarie di sostituzione di porte interne, la pratica non può essere incentivata. D’altra parte, però, è stato ricordato che la Circolare 13/E 2019 dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito come in caso di compresenza e collegamento tra lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria, questi ultimi possono essere “assorbiti” dai primi ed ottenere così il beneficio della detrazione.
Riassumendo: se nell’ambito di una ristrutturazione o di una manutenzione straordinaria il privato decide di cambiare anche le porte interne, tale intervento rientra in quelli incentivabili con il Bonus Ristrutturazione (purché si rispettino i vari limiti economici previsti), mentre in caso di semplice sostituzione delle porte interne non è possibile accedere alla detrazione.
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