Rapporto tra porte interne e incentivi fiscali: quando la sostituzione è incentivabile e attraverso quale tipologia di detrazione? Facciamo chiarezza.
Recentemente ci siamo occupati della possibilità di ottenere l’Ecobonus per le porte esterne e del concetto stesso di porte esterne (vedi news). In questo articolo riproponiamo un’analisi simile, ma nell’ambito delle porte interne.
Anche questo tema è oggetto di dibattito da tempo ed è stato riportato alla ribalta da una recente interrogazione parlamentare da parte del deputato M5S Giovanni Currò. Il punto è: la sostituzione di porte interne in appartamenti/case private è un intervento che ha le caratteristiche per essere incentivato?
Per prima cosa presentiamo alcuni punti fermi, sotto forma di risposte alle domande più importanti in merito a questo tema.
Fatte queste premesse torniamo all’interrogazione in questione: la risposta è arrivata dalla sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze, Maria Cecilia Guerra, che ha risposto in commissione Finanze della Camera. La Deputata ha constatato, prendendo a riferimento i testi di Legge succitati, che in condizioni ordinarie di sostituzione di porte interne, la pratica non può essere incentivata. D’altra parte, però, l’On. Guerra ha ricordato la Circolare 13/E dell’Agenzia delle Entrate, che stabilisce come in caso di compresenza e collegamento tra lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria, questi ultimi possono essere “assorbiti” dai primi ed ottenere così il beneficio della detrazione.
Riassumendo: se nell’ambito di una ristrutturazione o di una manutenzione straordinaria il privato decide di cambiare anche le porte interne, tale intervento rientra in quelli incentivabili con il Bonus Ristrutturazione (purché si rispetti l’importo complessivo limite di 96.000 €), mentre in caso di semplice sostituzione delle porte interne non è possibile accedere alla detrazione.
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