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PNIEC: inviato il testo 2024 italiano alla Commissione UE

Il 01/07 scorso il MASE e il MIT hanno provveduto all’invio alla Commissione UE del PNIEC italiano. Analizziamone i contenuti di interesse per il settore.

L’Unione Europea si è data dei target in ambito energia e clima con orizzonte 2030 (Fit For 55). Affinché esso possa essere raggiunto, ogni Stato Membro si deve dotare di un Piano Nazionale Integrato per energia e Clima (PNIEC) tramite cui definire strategie, tempistiche e modalità necessarie allo scopo.

La redazione del PNIEC è un obbligo derivante dalla legislazione comunitaria (Regolamento UE 2018/1999) e in ragione di ciò l’Italia, per il tramite del MASE e del MIT, ha recentemente provveduto (il primo luglio scorso) all’invio alla Commissione Europea della versione 2024 del testo definitivo in materia (clicca qui per consultarlo). Così facendo, il nostro Paese si aggiunge a una ristretta cerchia di Stati che hanno già ottemperato a questo impegno: Paese Bassi, Svezia, Finlandia e Danimarca.

Il PNIEC consiste in uno strumento di natura strategica che individua una serie di ambiti di intervento chiave. Nella versione 2024 (clicca qui per scaricarla) ne sono individuati 5: 1. Decarbonizzazione, 2. Efficienza energetica, 3. Sicurezza energetica, 4. Mercato interno dell’energia e 5. Ricerca/innovazione/competitività. Ciascuno di essi è declinato in relazione a 5 capitoli intitolati: 1. Schema generale e processo di creazione del piano, 2. Obiettivi e traguardi nazionali, 3. Politiche e misure, 4. Situazione attuale e proiezioni con politiche vigenti e 5. Valutazione di impatto delle politiche e delle misure previste.

Tenendo conto dell’analisi del testo e delle indicazioni in merito fornite da parte del Ministro Pichetto Fratin, si evidenzia come il documento sia all’insegna del pragmatismo e di un approccio realistico e tecnologicamente neutro.

Scendendo più nello specifico, l’ambito di intervento che impatta maggiormente sul settore dei serramenti è sicuramente il secondo, ossia quello dedicato all’efficienza energetica. Di seguito andiamo ad analizzarlo in relazione al suo sviluppo tramite i diversi capitoli.

Fin dallo schema generale (Capitolo 1) viene precisato che si attribuisce particolare rilevanza alle misure di efficienza energetica nei settori civile e trasporti prevedendo di incrementare il tasso di ristrutturazione degli edifici anche tramite una massiva diffusione degli interventi di isolamento delle superfici disperdenti.

In sostanza, quindi, il testo pone in evidenza come gli interventi che impattano sulle superfici disperdenti degli edifici, quali la sostituzione dei serramenti, rappresenterà uno degli interventi di riferimento all’interno della strategia complessiva.

Il Capitolo 2 si dedica all’analisi delle caratteristiche del parco immobiliare nazionale, in termini di consistenza, distribuzione nelle diverse zone climatiche e data di costruzione.  

Nel Capitolo 3 viene presentato il quadro degli strumenti incentivatori dell’efficienza energetica in edilizia attualmente presenti in legislazione e viene precisato come essi dovranno essere oggetto di revisione e potenziamento nei prossimi anni al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nello specifico il PNIEC indica quindi come a tal scopo sarà necessario promuovere una maggiore specializzazione degli strumenti per settori e per interventi, con l’obiettivo di eliminare sovrapposizioni e concorrenzialità tra misure, concentrare le risorse, facilitare l’accesso, e massimizzare i risparmi. Tra gli strumenti incetivatori elencati, il secondo posto è attribuito alle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica e il recupero del patrimonio edilizio esistente (comprendenti Superbonus, Ecobonus, Bonus Casa, etc.).

Segue, sempre nel Capitolo3, un’analisi delle linee evolutivi previste in materia. In questa sezione il PNIEC fornisce una indicazione estremamente chiara, stabilendo che Al fine di rispondere agli sfidanti obiettivi per il settore residenziale al 2030 e al 2050 previsti dalle nuove direttive EED e EPBD (c.d. Case green) e dal presente Piano, si prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive.

Seguono ulteriori precisazioni in merito. Nello specifico il documento chiarisce quali dovranno essere i punti cardine della riforma normativa in materia detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico in edilizia:

  • essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva 1275/2024 cosiddetta Case green (prime case, unità immobiliari con classe energetica bassa, situazioni di povertà energetica, etc.);
  • garantire benefici distribuiti in un massimo di 10 anni; ‐ ammettere interventi sia singoli, sia di riqualificazione energetica profonda (combinazione di più interventi);
  • garantire i benefici ridotti per gli interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profonda, benefici crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio. Gli interventi energetici saranno “trainanti” rispetto a tutti gli altri interventi;
  • garantire costi massimi specifici omnicomprensivi sia per singoli interventi, sia per interventi di riqualificazione energetica profonda, di semplice verifica e univoci per l’intero territorio nazionale;
  • essere affiancata da strumenti finanziari di supporto, ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica. In tale ambito, sono in previsione anche l’individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica.

Infine, viene presentato un grafico che illustra le stime degli effetti di questa strategia, che si prevede darà luogo a un apporto complessivo di circa 32,5 Mtep di energia finale in valore cumulato.

Grafico detrazioni fiscali PNIEC
Tale valore è nettamente predominante rispetto a quello stimato in relazione agli altri strumenti relativi al settore dell’edilizia, come chiaramente evidenziato da un grafico dedicato all’argomento:

Grafico impatto diversi incentivi PNIEC
Riassumendo gli aspetti di interesse per il nostro settore, il testo evidenzia l’importanza degli interventi che incidono sull’involucro dell’edificio e prospetta una riorganizzazione complessiva del quadro degli incentivi fiscali in merito al fine di promuovere in maniera più efficacie gli interventi.

Tali indicazioni appaiono essere caratterizzate dal buon senso, ma attualmente non trovano riscontro nelle politiche concrete portate avanti dall’attuale Esecutivo. Vedremo se nel prossimo futuro le indicazioni del PNIEC si tradurranno in realtà o meno.

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