L’ANCI scrive una lettera al MASE volta a sollecitare la pubblicazione del Decreto che introdurrà il nuovo Conto Termico 3.0 .
L’incentivo fiscale in edilizia più chiacchierato del 2025 è senza dubbio il Conto Termico 3.0 : il decreto che renderà operativa questa versione della misura (attualmente è in vigore la 2.0 di cui abbiamo parlato qui) è particolarmente atteso e la mancanza di certezze in merito ai suoi contenuti e alla data della sua pubblicazione mettono il comparto in fibrillazione.
L’ultimo dato certo in merito a questo argomento risale al 7 Marzo scorso, data in cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica MASE ha sottoposto lo schema del Decreto alla Conferenza Unificata a cui partecipano, oltre alle rappresentanze dell’ente statale, anche gli enti locali, quali Comuni, Province e Regioni.
In quell’occasione ANFIT ha promosso una campagna di sensibilizzazione presso gli enti territoriali al fine di evidenziare come il comportato dei serramenti debba essere debitamente considerato nel nuovo testo, in modo da rendere la misura il più possibile efficacie (clicca qui per approfondire).
Da quel momento non vi sono stati più sviluppi e la stasi in merito è arrivata a preoccupare ANCI, ossia l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che si è attivata trasmettendo una lettera (clicca qui per scaricarla) volta a promuovere la celere pubblicazione del Decreto dedicato al Conto Termico 3.0 al MASE.
Il testo, a firma del Presidente dell’Ente e Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, evidenzia la preoccupazione dei sindaci in merito al ritardo nell’attivazione del meccanismo del Conto Termico 3.0 ponendo in particolare rilievo il fatto che il Conto Termico rappresenti uno dei meccanismi di incentivazione dell’edilizia pubblica più utilizzati da parte degli enti locali e che esso sia sempre stato caratterizzato da ottimi risultati.
ANCI, quindi, si fa portavoce della preoccupazione dei sindaci di diversi territori in merito al rischio di rinunciare a tali strumenti di incentivazione alla ristrutturazione del proprio patrimonio edilizio.
Il testo si conclude, richiedendo al MASE di intervenire di modo da accelerare l’iter di approvazione del Decreto, di modo di porre rimedio alle preoccupazioni citate in precedenza.
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