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Bozza DdL Bilancio: proroga Ecobonus al 2024, ma (per ora) nienete sconto in fattura

Pubblicata la prima bozza del DdL Bilancio 2022: ottima la stabilizzazione dell’Ecobonus, ma preoccupa l’assenza di indicazioni sullo sconto in fattura.

In seguito al Consiglio dei Ministri di ieri il Governo Draghi ha presentato la bozza della nuova Legge di Bilancio (clicca qui per consultarla). Il testo, in linea con il Documento programmatico di Bilancio, è articolato su 185 articoli e ha un volume di circa 30 miliardi di euro. Tante le misure contenute all’interno, tra cui spiccano alcuni aspetti di interesse per il settore dei serramenti (Capo I, Articolo 8):

  • Proroga per 3 anni del Bonus Ristrutturazione e degli Ecobonus 50%, 65%, 75% e 85%;
  • Proroga del Superbonus 110% al 2023 per condomini e ICAP con “decalage” al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025;
  • Proroga del Superbonus 110% da Giugno a Dicembre 2022 per unità immobiliari indipendenti, a patto di rispettare un limite ISEE di 25.000 €;
  • Proroga degli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura collegati agli interventi di Superbonus suddetti per la durata degli stessi;
  • Proroga del Bonus Facciate al 2023, ma con riduzione dell’aliquota dal 90% al 60%.

Il testo ora sarà sottoposto all’esame parlamentare, ma è possibile fare già alcune considerazioni:

  • La stabilizzazione triennale degli Ecobonus rappresenta una scelta particolarmente felice: da una parte consentirà al settore di poter continuare a crescere, dall’altra fornirà quell’orizzonte organizzativo che negli anni è sempre mancato;
  • Il limite ISEE sul Superbonus 110% per le “villette” è particolarmente stringente e potrà rappresentare un freno alle ristrutturazioni di queste tipologie di unità immobiliari. Per altro è bene ricordare che questa tipologia di interventi è stata per lungo tempo la più eseguita nell’ambito di questo strumento di incentivazione;
  • L’assenza di riferimenti alla proroga degli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura in relazione agli Ecobonus, attualmente in scadenza al 31 Dicembre 2021, costituisce un pericoloso campanello di allarme. Se mantenuta azzopperà gli effetti positivi garantiti dalle misure suddette.

In attesa del testo definitivo del Disegno di Legge, starà poi al Parlamento esprimersi e intervenire per colmare le lacune presenti nel testo della bozza appena presentata.

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