Proposta alla Camera di estendere il campo di applicazione del Bonus Facciate eliminando il vincolo ai soli edifici siti in zona A e B.
Il Bonus Facciate è uno strumento introdotto dal Legislatore nell’ambito della Legge di Bilancio 2020, volto a incentivare la riqualificazione delle facciate degli edifici. Esso presenta un’aliquota molto elevata (90%), è soggetto al meccanismo dello sconto in fattura (sulla base dell’articolo 121 del DL 34/2020) ed è caratterizzato da vari vincoli legati alle tipologie di intervento e all’ubicazione degli edifici oggetto di sistemazione.
Abbiamo parlato più volte di questo argomento (vedi qui, qui e qui), che oggi torna alla ribalta grazie a una interessante proposta di modifica. Infatti, il Deputato Marco Di Maio ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui viene proposto di ricomprendere nel campo di applicazione di questo strumento tutte le tipologie di edifici, a prescindere dalle zone in cui si trovano (attualmente fissate solo in A e B).
Il parlamentare, dopo aver ricapitolato le caratteristiche dell’incentivo e delle diverse zone, ha evidenziato la necessità di recuperare le facciate anche degli edifici non rientrati in zona A o B, allo scopo di garantire un miglioramento dal punto di vista paesaggistico, architettonico e naturale.
Infine nell’interrogazione viene sottolineato come i fondi attraverso cui viene finanziato il Bonus Facciate derivano dal bilancio dello Stato, a cui contribuiscono anche i possessori di edifici non siti nelle suddette due zone attualmente specificate.
I destinatari dell’interrogazione sono due Ministri: quello dell’Economia e delle Finanze e quello delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. La palla passa dunque a loro, che potranno esprimersi ed eventualmente recepire quanto proposto dall’On. Marco Di Maio.
Seguici su