fbpx

ANFIT scrive alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

ANFIT scrive una lettera ufficiale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: in questo articolo se ne riportano i contenuti.

Le indiscrezioni e le bozze relative al Decreto Maggio, ribattezzato Decreto Rilancio, continuano a susseguirsi.

In questa situazione di incertezza, ANFIT ha trasmesso una lettera ufficiale indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (clicca qui per scaricarla), ribadendo in modo chiaro la propria posizione sull’innalzamento dei bonus in ambito edilizio che verranno introdotti dal nuovo provvedimento.

Questa comunicazione ufficiale segue l’incontro in videoconferenza svoltosi nella mattinata di venerdì 8 Maggio tra il dott. Daniele Dalla Bona, capo della Segreteria particolare dell’on. Roberto Fraccaro, e una delegazione Finco capeggiata dal direttore Angelo Artale e composta dai rappresentati delle varie associazioni federate, tra cui il Vicepresidente ANFIT Marco Rossi.

La lettera contiene l’apprezzamento verso alcuni aspetti del provvedimento (incremento delle aliquote, cessione alle banche, compensazione del credito), ma al contempo presente le gravi perplessità dell’Associazione legate ad altri aspetti molto preoccupanti (interventi incentivati, arco temporale di riferimento). Seguono, infine, una serie di proposte per porre rimedio alle evidenti criticità fin qui emerse.

Questo documento ufficiale segue le precedenti prese di posizione di ANFIT sul tema, riportate in vari contenuti pubblicati in questi spazi (clicca qui, qui, e qui).

Riportiamo di seguito il testo della lettera trasmessa da ANFIT al Presidente Conte, in modo da rendere noti a tutti i passaggi in essa contenuti.

 

Signor Presidente Conte,
ANFIT, Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy, federata in F.IN.CO, vuole esprimere le sue perplessità per quanto emerso nell’incontro di ieri mediante video conferenza tenutasi alla presenza del Dott. Daniele Della Bona, Capo Segreteria particolare del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; il Dott. Angelo Artale, Direttore generale di F.IN.CO; l’Ing. Nicolantonio Fornarelli, Presidente di ACMI, il Dott. Pietro Gimelli, Direttore Generale di UNICMI, e il Sig. Marco Rossi Vicepresidente ANFIT e imprenditore nel settore serramenti.

Nell’ultimo incontro al Mise con tutte le categorie economiche interessate, noi inclusi , fu preso l’accordo di un coinvolgimento preventivo nella definizione del provvedimento, che impatta sul futuro di tutte le Aziende del settore e delle loro maestranze. Ciò anche in relazione a quanto accaduto con la stesura dei precedenti provvedimenti in materia, in particolar modo sul tema “sconto in fattura”, che non ha portato i benefici attesi per delle problematiche che un’analisi preventiva, fatta con gli stakeholders – magari nell’ambito di quella valutazione di impatto della regolamentazione che la stessa Presidenza del Consiglio ha disciplinato – avrebbe facilmente evidenziato.

Valutiamo nel merito, per quanto è emerso e senza alcun riferimento alle quotidiane apparizioni sulla stampa, con estrema positività l’ipotesi di incrementare le aliquote delle detrazioni fiscali dal livello attuale alla soglia del 110%, in modo di utilizzare il mercato delle costruzioni, in particolar quello della sostituzione e della riqualificazione, che hanno già dimostrato una reazione in tempi brevi agli stimoli degli incentivi, come volano per la ripresa economica post Emergenza Covid-19 . Elogiamo la volontà da parte del Governo di fare suoi i consigli più volte espressi dalla nostra associazione durante i dibatti sullo sconto in fattura dello scorso anno:

  • si dà la possibilità di cedere a banche o istituti finanziari il credito d’imposta.
  • si da la possibilità di compensare il credito d’imposta mensilmente attraverso il cassetto fiscale.

Questi sono punti fondamentali.

Tuttavia non possiamo essere d’accordo sul collegare l’incentivo a una serie di riqualificazioni da sostenersi a pacchetto predefinito (con all’interno due/tre interventi cardine per incrementare l’ecobonus al 110%), ovvero, ad esempio, sostituzione dei serramenti e sostituzione caldaia e cappotto esterno. Tale modalità di fruizione dell’ecobonus non è realizzabile in tempi brevi: si pensi alle tempistiche per indire un’assemblea condominiale, o anche nel caso del privato, richiedere i preventivi, scegliere l’impresa e dare il via ai lavori. Si andrebbe ben oltre il 1° luglio, ipotizzato come giorno utile per far partire gli incentivi: e nel frattempo le Aziende che non hanno commesse – bloccate proprio dalle anticipazioni sui quotidiani che hanno indotto i consumatori a posticipare ogni preventivo in essere e ogni consegna di merce già programmata – come possono sopravvivere? Sicuramente ricorrendo alla cassa integrazione o, nella peggiore delle ipotesi, avviandosi verso la chiusura. È sufficiente analizzare i dati occupazionali dei 3 settori coinvolti (edilizia, impiantistica, involucro edilizio) per comprendere come i benefici nel lungo periodo per pochi saranno più che azzerati dai danni nel breve per i tanti. La Ragioneria di Stato può tranquillamente effettuare questo calcolo ipotizzando uno stop del settore della serramentistica e dell’impiantistica dal 60 al 70% per altri 6 mesi che non sono altro che i tempi tecnici per indire le assemblee di condominio, raccogliere le offerte, addivenire ad un accordo condiviso, ed iniziare, terminati i termini temporali di opposizione i lavori. Fra l’altro essendo vietate le adunanze ci chiediamo quante persone anziane NON potranno partecipare alle decisioni non essendo dotate di strumenti di teleconferenza. Questo perché la stragrande maggioranza degli appartamenti da riqualificare sono attualmente in possesso di persone anziane, oggi in pensione. Persone, artefici in larga parte del boom degli anni ’60, abituate a far di calcolo con carta e penna e che difficilmente saprebbero approcciare procedure troppo complicate e che comportino azioni corali. I nostri associati ci stanno comunicando, infatti, che le richieste di informazioni che stanno già pervenendo arrivano prevalentemente da attori che appartengono alla suddetta classe demografica. In sovrappiù molti attori hanno già realizzato una parte degli interventi di riqualificazione energetica per cui per loro l’ecobonus al 110% sarebbe oltretutto precluso. Un controsenso ma soprattutto un boomerang.

Ciò premesso ci permettiamo di ribadire , in uno spirito collaborativo, alcuni suggerimenti per rendere il provvedimento, ma soprattutto la sua attuazione, semplice ed efficace, oltre che rapida, poiché è necessario ripartire nel minor tempo possibile coinvolgendo il maggior numero possibile di attori e di imprese e non solamente una parte di esse.

Proposte:

  1. Arco temporale: le misure devono essere attivate quanto prima, senza aspettare luglio, e durare non più in là del 31.12.2021, onde conseguire un forte effetto volano. Oltre tale data potrebbero essere previste percentuali decrescenti per arrivare ad una stabilizzazione definitiva.
  2. Tipologie di interventi ammissibili: dalla sostituzione del singolo prodotto agli interventi di riqualificazione energetica e/o sismica complessiva. Lasciando ai contribuenti, in caso di riqualificazione energetica, la scelta senza indurre percorsi preferenziali verso determinate soluzioni piuttosto che altre, né privilegiare abbinamenti tecnologici forzati verso il consumatore, che va casomai informato più approfonditamente.
    Consigliamo piuttosto la rimodulazione della percentuale dell’ecobonus in funzione del numero di interventi previsti attualmente per beneficiare dell’ecobonus eseguiti dal consumatore ; per esempio se un consumatore decidesse di cambiare solo i serramenti porterebbe in detrazione il 50% , se agli stessi aggiungesse la sostituzione della caldaia il bonus fiscale salirebbe a 70% , se aggiungesse anche le schermature solari potrebbe arrivare all’80% fino a fare l’intervento completo per raggiungere il 110%.
  3. Sia nel caso di sconto in fattura preso in carico direttamente dall’operatore sia in caso di cessione del credito a soggetti terzi, il credito dovrà essere fruibile entro il mese successivo attraverso l’attivazione del “cassetto fiscale”.
    L’ attore che praticherà lo sconto potrà recuperare l’importo equivalente nella forma di credito d’imposta o optare per cederlo ad un suo fornitore o ad un istituto di credito. Nel primo caso l’attore potrà recuperare l’importo utilizzando lo stesso a compensazione (tramite modello F24), a decorrere dal giorno 10 del mese successivo a quello di comunicazione. A tal fine l’attore dovrà preventivamente confermare l’esercizio dell’opzione da parte del soggetto avente diritto alla detrazione e attestare l’effettuazione dello sconto, utilizzando le funzionalità rese disponibili nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Successivamente alla conferma, il modello F24 dovrà/potrà essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, pena il decadimento del beneficio. La quota di credito eccedente potrà essere utilizzata negli anni successivi.
  4. Fatto salvo il caso di utilizzo diretto delle detrazioni da parte del committente, la cessione del credito potrà avvenire direttamente da parte del committente o attraverso l’attore primario, su 3 livelli:
    1) attore primario (produttore, rivenditore, impresa);
    2) attore secondario (fornitore di prodotti e/o servizi all’ attore primario);
    3) multiutility/istituti di credito/finanziarie.
  5. Tasso di sconto massimo applicabile al valore di cessione del credito di imposta: definito in funzione di un delta prefissato sulla base dell’indice RENDISTAT
  6. Applicabilità del provvedimento: a tutti i beni anche a quelli strumentali.

Restiamo a disposizione in attesa di un cortese riscontro confidando nell’ accoglimento dei nostri suggerimenti che sono frutto non solo di legittimi interessi di parte, ma anche e soprattutto di studi sulla tipologia degli attori potenziali e delle dinamiche occupazionali dei settori coinvolti.

Con i migliori saluti,

La Presidente ANFIT

Laura Michelini

 

Seguici su

 

QUALITY
ANFIT
LABEL
ENERGETICO
POLIZZA
ASSICURATIVA