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Analisi Cresme-CNA sul binomio “serramenti-ecobonus”

Dai dati ENEA ecco l’analisi sul binomio serramenti-ecobonus condotta da Cresme e CNA partendo dal Secondo rapporto sul mercato italiano del serramento

Serramenti ed ecobonus. Un binomio di analisi pressoché imprescindibile da più di un decennio quando venne lanciato il decreto del 19 febbraio 2007 del Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente ai sensi dell’art. 1, comma 349, della legge 27 dicembre 2006, n.296”. Poi modificato più volte nel corso del tempo cambiando anche l’aliquota che è passata dal 55%, innalzata al 65% per poi scendere all’attuale 50%.

È noto che il decreto dell’ecobonus ha cambiato i comportamenti dei consumatori al punto che il binomio “serramenti ed ecobonus” è emerso vincente  di termini di alto gradimento presso la popolazione italiana essendo risultato sempre primo per numerosità tra gli interventi di risparmio energetico in 10 anni di storia dell’ecobonus.

Il decreto sullo stesso ha modificato altresì le tendenze della nostra edilizia. Ha inciso profondamente sul mondo del serramento mutandone la configurazione, promuovendo la ricerca & sviluppo, stravolgendone i prodotti, introducendo nuove professionalità e qualificazioni, lanciando nuove aziende e relegando alla marginalità chi non ha saputo/voluto adeguarsi.

A dieci anni dal lancio dell’ecobonus fa il punto sul binomio in oggetto il secondo rapporto del Cresme sul mercato italiano dei serramenti. Vengono presi in esame i dati diffusi da ENEA nelle ultime due edizioni (2016 e 2017) del Rapporto detrazioni al 65%, vi scava dentro cercando di dimensionare gli interventi di sostituzione dei serramenti con finalità di contenimento dei consumi energetici. Cosa non sempre agevole vista la classificazione dei serramenti sotto tre ambiti

di riqualificazione energetica come previsto nella legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006, articolo 1, commi da 344 a 349) e successive modificazioni:

-la sostituzione dei serramenti (comma 345b) – che pesa per oltre il 90% delle superfici di serramenti sostituite con incentivo fiscale nel periodo 2016-2017 (quasi 4,7 milioni di mq)
-la riqualificazione energetica globale del fabbricato (comma 344) – che rappresenta il 5,2% delle superfici riqualificate con incentivo fiscale nel periodo 2016-2017 (circa 270 mila mq)
-la riqualificazione energetica dell’involucro attraverso la coibentazione di pareti verticali e orizzontali (comma 345a) – che rappresenta il 4,3% delle superfici riqualificate con incentivo fiscale nel periodo 2016-2017 per quasi 226 mila mq.

Elaborando i dati Enea sui serramenti ed ecobonus, il Rapporto Cresme li sistematizza per categorie: Superficie serramenti sostituiti (mq), Numero di interventi di sostituzione, Investimenti (Mln/€), Risparmio dichiarato (GWh), Spesa unitaria (€/mq), Superficie media intervento (mq), Risparmio unitario (W/mq), Spesa media per intervento (€/int). E li colloca nelle cinque macroregioni: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole

Qui si riporta l’analisi in estrema sintesi dei dati su scala nazionale:

Cresme: “I due elementi che emergono ad una prima analisi riguardano il netto incremento del numero di interventi e della superficie e la riduzione del prezzo unitario medio dei serramenti sostituiti”. Infatti l’investimento medio unitario per metro quadro di serramento che era 627 €/mq nel 2016 diventa 602 €/mq nell’anno appena passato. Una riduzione media pari al -4%. Più forte al Sud e nelle Isole, meno al centro e al Nord Ovest e ‘irrilevante’ nel Nord Est.

Cifre che, come si vede, sono ben lontane da quanto proposto dai massimali di spesa pari a 350 e 450 €/mq contenute nel cosiddetto decreto ammazzadetrazioni che ancora pende sul settore dei serramenti.

Ma c’è di più, annota l’Istituto: “l’investimento complessivamente veicolato dagli incentivi fiscali è sì aumentato, ma in misura minore rispetto alle superfici oggetto di intervento. Si è infatti passati da 1,45 miliardi di € del 2016 a 1,74 miliardi di € nel 2017 con un aumento del 19,9%. In conseguenza di ciò si è potuto calcolare l’investimento medio unitario lordo (comprendente i materiali, l’installazione e le opere accessorie alla sostituzione dei serramenti – sistemi oscuranti, motori, cielini, cassonetti, ecc) per metro quadrato di serramento sostituito”.
Altro dato significativo è l’aumento della superficie media per intervento di sostituzione degli infissi: 12,6 nel 2017, + 6,7% rispetto agli 11,8 mq del 2016.

Una nota conclusiva riguardo l’analisi è riservata al ben noto gap di utilizzo degli incentivi fiscali tra Nord e Centro Sud, riassunto nelle due torte qui sotto rappresentate. Il divario è ancora consistente visto che l’insieme del Centro Sud conta nel mercato potenziale della sostituzione degli infissi per il 44,4% mentre l’utilizzo dell’ecobonus nella stessa area geografica vale il 31,3% degli interventi a livello nazionale.

 

 

Da Guida Finestra

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