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Strutture turistiche: stanziati 780 milioni per la riqualificazione tramite il fondo FRI-Tur

Confermata la seconda edizione del bando FRI-Tur, dal primo luglio è possibile inoltrare le domande di concessione degli incentivi.

Dal 1° luglio 2024 è possibile accedere al fondo FRI-Tur, volto al miglioramento in termini di digitalizzazione e sostenibilità ambientale delle strutture ricettive.

L’agevolazione è prevista dal PNRR, è stata promossa dal Ministero per il Turismo, è gestita da parte di Invitalia e si concretizza grazie a una convenzione con Cassa Depositi e Prestiti e Associazione Bancaria Italiana (clicca qui per l’avviso pubblico e qui per la convenzione in merito).

Lo strumento si rivolge ad imprese alberghiere, agriturismi, strutture all’aria aperta, imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale (compresi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici).

Da tempo il Legislatore punta a incentivare questa tipologia di interventi: prima tramite il DL 152/2021, convertito in Legge 233/2021, istitutivo del Superbonus 80% dedicato specificatamente a quella tipologia di immobili (clicca qui e qui) e, poi, tramite l’introduzione proprio del Fondo Rotativo per le Imprese del Turismo (clicca qui) di cui abbiamo già presentato la prima versione del bando (clicca qui).

 

L’obiettivo è sostenere investimenti tra i 500.000 e i 10 milioni di euro, per interventi mirati al raggiungimento di nuovi standard qualitativi riconosciuti a livello internazionale, tra cui la riqualificazione energetica, antisismica e l’abbattimento di barriere architettoniche.

Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica, mentre il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno.

Tali progetti devono essere terminati entro il 31/12/2025, e devono risultare conformi alla normativa ambientale nazionale ed europea, alla Comunicazione 2021/C 58/01 della Commissione UE (clicca qui per scaricarla) e agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH, a norma dell’art. 17 del Regolamento UE 2020/852 (clicca qui per scaricarla).

 

L’incentivo ha una dotazione è di 780 milioni di euro, di cui:

  • 180 milioni sono stanziati in merito al contributo diretto alla spesa, con una percentuale massima del 35% sulla base dei costi e delle spese ammissibili, tenuto conto della localizzazione dell’impresa e dell’investimento;
  • 600 milioni vengono destinati al finanziamento agevolato concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, con una durata che varia tra i quattro e i quindici anni, con un tasso pari allo 0.5%, comprensivo di preammortamento pari a un massimo di tre anni, partendo dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento.

 

Dalle ore 12.00 del 1° luglio scorso è possibile presentare le domande di concessione degli incentivi per la seconda edizione del bando FRI-Tur attraverso l’iter informatico messa a disposizione da Invitalia nell’apposita sezione dedicata alla misura (clicca qui). La scadenza della procedura è prevista per il 31 luglio 2024.

Di seguito vengono riportati i requisiti che le imprese devono possedere in fase di registrazione:

  • gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi o essere proprietari degli immobili presso cui è esercitata l’attività che è oggetto dell’intervento;
  • essere regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non trovarsi in stato di liquidazione anche volontaria o di fallimento;
  • avere una stabile organizzazione di impresa sul territorio nazionale;
  • essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia, urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni, della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi;
  • essere in regime di contabilità ordinaria;
  • essere in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice e di una delibera di finanziamento rilasciata da quest’ultima;
  • adottare un apposito regime di contabilità separata laddove operanti nel settore agricolo o della pesca;
  • non ricadere nelle fattispecie previste dall’articolo 4, comma 2 dell’Avviso del 28 gennaio 2023 e articolo 4, comma 6 dell’Avviso del 7 maggio 2024.

 

Per ulteriori chiarimenti, sono state pubblicate le FAQ relative alla misura FRI-Tur: è possibile consultarle cliccando qui.

Infine, si evidenzia come la sostituzione dei serramenti possa rientrare tra le procedure oggetto di questa incentivazione, sia in relazione alla riqualificazione energetica degli stabili, sia in relazione alle procedure di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e, ristrutturazione edilizia degli stessi.

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