Pure ANFIT alza la voce contro l’inammissibile aumento della ritenuta d’acconto dall’8% all’11% per i bonifici riguardanti i pagamenti per le ristrutturazioni edilizie e le riqualificazioni energetiche
Come già segnalato, il testo della Legge di Bilancio 2024 inviato alle Camere all’articolo 23 innalza dall’8 all’11% la ritenuta sui bonifici (quelli effettuati dal cliente all’impresa) inerenti lavori di ristrutturazione edilizia che beneficiano di agevolazioni edilizie.
Si tratta dell’importo trattenuto dalla Banca o da Poste, a vantaggio dello Stato, sul bonifico parlante obbligatorio in questo tipo di pagamenti. Trattenuta obbligatoria che, dettaglio importante per la filiera del serramento e non solo, viene applicata alle sole aziende che hanno domicilio fiscale in Italia.
“Da anni l’associazione ANFIT – sottolinea il presidente Marco Rossi – chiede che venga eliminata la ritenuta d’acconto dell’8% che oggi viene effettuata sui bonifici per le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico. E questo riguarda anche la sostituzione dei serramenti con il risultato di sottrarre liquidità alle nostre aziende.
Ora il Governo vorrebbe addirittura aumentare di 3 punti percentuali questa ritenuta. Lo riteniamo inaccettabile.
Ci si trova di fronte a un accanimento neanche più giustificato dall’esigenza di evitare l’evasione perché, da quattro anni a questa parte, c’è la fatturazione elettronica. Si tratta, in sostanza, di un drenaggio di liquidità da parte dell’Erario. Grazie a tale prelievo forzoso le imprese dovranno anticipare di fatto l’intero loro margine di guadagno o anche più.
Inoltre, la disposizione contribuirà a favorire ulteriormente alcune aziende straniere non aventi un’organizzazione stabile e una soggettività giuridica in Italia che fruiscono delle agevolazioni e che non sottostanno alla ritenuta in questione”.
A questo punto ANFIT ha dichiarato di impegnarsi ad intervenire su tutti i tavoli di trattativa con l’Esecutivo perché questa situazione insostenibile venga sanata.
La protesta delle associazioni del mondo dell’edilizia contro l’aumento dei 3 punti percentuali della ritenuta d’acconto sui bonifici è unanime.
Contro il provvedimento che toglie ulteriore liquidità alle imprese hanno preso posizione CNA, Confartigianato, Unicmi, Anfit, Acmi e Assites.