Procede l’iter che nel 2024 porterà all’approvazione del nuovo Testo Unico dell’Edilizia. Facciamo il punto sulla situazione attuale in merito.
Il DPR 380/2001, comunemente detto Testo Unico dell’Edilizia o TUE, accompagna l’opera dei professionisti dell’edilizia da più di 20 anni, durante i quali ha subito più di 60 tra modifiche, correzioni e proroghe. Il documento, che rappresenta la spina dorsale della legislazione in materia edilizia, sconta numerose problematiche e, per tale ragione, sono da anni in atto tentativi per sostituirlo con un nuovo testo.
A partire dal 2018 è stato costituito un apposito tavolo di lavoro, che coinvolgeva rappresentanti dei Ministeri coinvolti, della Conferenza delle Regioni e della Rete delle Professioni Tecniche, che, tramite una serie di stop and go ha portato prima alla promulgazione della Disciplina delle Costruzioni (clicca qui), poi all’attuale bozza della nuova disciplina delle costruzioni (clicca qui).
L’iter prevede una legge delega da parte del Parlamento, cui seguirà un Decreto Legislativo. Tale procedura è più articolata di quella del D.P.R. adottata nel 2001, ma è la più adatta per portare a compimento un riordino organico della legislazione in materia edilizia.
L’ultima versione della bozza suddetta prevede 142 articoli suddivisi nei seguenti VIII titoli:
Gli aspetti rilevanti all’interno del testo sono numerosi: si va dal riassetto nel campo dei titoli edilizi con la riduzione di questi ultimi a 3 tipologie (edilizia libera, permesso di costruire e SCIA), alla modifica delle procedure per l’accertamento della conformità, a un nuovo approccio, più realistico, in materia di tolleranze costruttive.
Seguiremo con attenzione i passaggi che caratterizzano questo importante documento, dandovene, via via, aggiornamenti.
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