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Ecobonus e bonus casa: ripristinare sconto e cessione crediti

 

Data: 16 Marzo 2023

Aggiornato: 16 Marzo 2023

A viva voce le associazioni di impianti, infissi e schermature solari intervenute ieri pomeriggio presso la Sala stampa della Camera chiedono di ripristinare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per ecobonus e bonus casa. A chiusura dell’incontro l’on. Andrea de Bertoldi (Fdi), relatore del provvedimento alla Camera ha lasciato trapelare un paio di soluzioni per i lavori in edilizia libera iniziati prima del 17 febbraio.

Caldaie, pompe di calore, tende, arredi, infissi ma anche impianti e prodotti per il trattamento delle acque: il problema-crediti mette a rischio tutte le imprese italiane che operano con i “bonus minori” ovverosia ecobonus e bonus casa che coprono questi interventi.

Così puntualizza il problema di molti operatori e clienti l’on. Erica Mazzetti di Forza Italia che ha promosso e aperto l’incontro-conferenza stampa: ‘Non solo 110%: Ecobonus e bonus casa, no allo stop della cessione credito/sconto in fattura‘. Prestigiosa la sede: la Sala stampa della Camera dei deputati.

Presenti le associazioni Anima con Assotermica, Assoclima e Aqua Italia, Finco Con Anfit, Unicmi e Assites, Federlegnoarredo con Assotende ed Edilegnoarredo, Aires e Angaisa.

Le associazioni per ecobonus e bonus casa

“Le nostre richieste sono poche, ma ben definite”, scrivono in una nota congiunta gli intervenuti Stefano Casandrini di Assotermica, Roberto Saccone di Assoclima, Marco Rossi di Anfit, Pietro Gimelli di Unicmi, Gabriele Meroni di Federlegnoarredo. “Sono volte a conciliare le più che legittime esigenze del Governo di mantenere in ordine i conti dello Stato, con i patti in tema di fisco (materia che non dovrebbe mai essere, nella sostanza, retroattiva) che lo stesso Governo stringe con i cittadini”.

Reintrodurre sconto e cessione del credito per ecobonus

Chiediamo pertanto che venga reintrodotto lo sconto in fattura e la cessione del credito per ecobonus (50%-65%) e bonus casa (50%). Basti pensare che l’abolizione immediata delle due opzioni produrrà, per il solo 2023, un calo fra il 30% e il 40% degli interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) e di ristrutturazione edile (Bonus-casa) e conseguentemente della tenuta occupazionale delle imprese coinvolte costrette a fare i conti con consistenti cali di fatturato. Non si contano in queste settimane le disdette o le sospensioni degli ordini in essere, destinati a cantieri che nella fatidica data del 16 febbraio non erano ancora avviati”.

Non applicabilità del DL 11

“A questo si lega, dunque, la nostra seconda richiesta – ma non per ordine di importanza – riguardante la non applicabilità del Decreto 16 febbraio 2023, n. 11. per ordini, forniture e ingaggi già concordati in data antecedente l’entrata in vigore del suddetto Decreto. Si tratta, infatti, di commesse spesso su misura per le quali le aziende si sono già esposte verso fornitori o addirittura avevano già avviata o conclusa la produzione e che ora si vedono bloccate. Da parte nostra, infine, tutta la disponibilità a sedersi al tavolo governativo per il riesame degli incentivi fiscali, e relativi requisiti, per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio italiano. Siamo certi che Governo e Parlamento non vorranno privarsi di ascoltare chi può offrire un contributo che si forma sul campo e che dovrebbe essere alla base di ogni intervento normativo”.

Qualcosa si muove per ecobonus e bonus casa

A chiusura dell’incontro l’on. Andrea de Bertoldi (Fdi), relatore del provvedimento alla Camera ha lasciato trapelare una soluzione per i lavori in edilizia libera iniziati prima del 17 febbraio che si sono visti stoppare sconto in fattura e cessione dei crediti dal DL 11. La soluzione per ecobonus e bonus casa consisterebbe nella dimostrazione di un acconto versato prima del 17 febbraio o, se manca l’acconto, in una doppia autocertificazione di cliente e fornitore in cui si attesta che il contratto vincolante portava una data precedente al 17 febbraio. Già in precedenza, vedi qui, de Bertoldi aveva rilevato delle problematicità, come gli interventi della cosiddetta edilizia libera, come gli infissi e le caldaie.

Qui il video della conferenza stampa

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