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Cessione del credito: tante idee per un problema irrisolto fuori da ANFIT

Fuori da ANFIT le cessioni del credito sono spesso bloccate: sintesi delle possibili modifiche in materia allo studio del legislatore.

Come ufficializzato a inizio Dicembre, ANFIT ha rinnovato la propria convenzione per la cessione del credito derivante dai bonus ordinari (Ecobonus e BonusCasa) per tutto il 2023 (clicca qui), garantendo alle Aziende la piena continuità del servizio lanciato nel 2020.

Non tutte le realtà, però, hanno avuto accanto un riferimento sicuro come quello offerto da ANFIT. Molti hanno intrapreso la strada dello sconto in fattura/cessione del credito, ma poi, in assenza di una guida in materia e a causa di modifiche legislative, dei cambi negli approcci bancari e di vari altri fattori, non hanno più potuto scaricare i crediti, arrivando pressoché a saturazione. Attualmente gran parte delle aziende che compongono il comparto edile/energetico si trovano nella situazione appena descritta: secondo i dati CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) risultano quasi 50.000 le imprese coinvolte in questa problematica per un quantitativo di crediti nei cassetti fiscali non monetizzati pari a circa 5 miliardi di euro. 

Per queste ragioni il decisore politico sta cercando una via d’uscita dal pantano, che sembra portare all’ennesimo intervento legislativo sul tema. Le proposte sul tavolo che puntano a tagliare questo nodo sono numerose, ma se ne segnalano in particolare due.

Da una parte quella di ABI e ANCE, che mira a consentire la compensazione dei crediti tramite gli F24 dei clienti. Tale meccanismo porterebbe a effetti estremamente benefici per imprese e clienti, ma rischia di essere affetto da problematiche di sostenibilità in relazione al bilancio pubblico. Per tali motivi è difficile fare una previsione sull’esito della partita.

Dall’altra un emendamento recentemente presentato che punta a modificare l’articolo 9 del Decreto Aiuti Quater. Quest’ultimo prevede due misure: l’aumento da 2 a 3 al limite di ulteriori cessioni verso soggetti qualificati dopo la prima e l’introduzione della garanzia SACE su prestiti ponte bancari volti a garantire la trasformazione dei crediti in quella liquidità vitale per il settore. Il tutto in riferimento a opzioni di sconto/cessioni anche precedente all’entrata in vigore della legge di conversione Decreto Aiuti Quater. 

Nel frattempo è alle viste anche la proroga della scadenza per il deposito della CILAS relativa agli interventi di Superbonus110% in condominio, a patto che la delibera assembleare sia stata depositata entro il 24 novembre come da ultima versione del DL. Questo nuovo termine andrà a sostituire il precedente fissato per il 25 Novembre, che tanto aveva ingolfato la macchina pubblica, e sarà probabilmente contenuto non nella legge di conversione del DL Aiuti Quater, ma in un emendamento alla manovra.

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