14 Febbraio 2022
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha firmato il tanto atteso Decreto su prezzi massimi per gli interventi Superbonus ed Ecobonus. Il provvedimento, che terrebbe conto dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’inflazione, prevede la revisione annuale dei prezzi. Questa notizia – la fonte è il MiTE– è davvero da
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Qui di seguito il comunicato ministeriale.
Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato il Decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi del Superbonus 110%. I massimali individuati aggiornano quelli già vigenti per l’Ecobonus, aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione.
“Con questo Decreto – commenta il ministro Cingolani – si completa l’operazione che sta portando avanti il Governo ponendo un freno all’eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti e riportando il Superbonus a un esercizio ragionevole che tuteli lo Stato e i cittadini venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico”.
I massimali, che saranno rivisti annualmente, non sono omnicomprensivi in modo da tener conto dell’eterogeneità dei possibili interventi, e pertanto sono stati esclusi IVA, gli oneri professionali e i costi di posa in opera.
Per tutti i costi non previsti nel Decreto si farà riferimento ai i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti o ai prezziari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato.
Fin qui il comunicato del MiTE. Ora ci toccherà attendere il testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La nota ministeriale non dice nulla rispetto alla data di entrata in vigore del provvedimento, un argomento tanto discusso in questi giorni di attesa. Il Decreto Prezzi sarebbe dovuto apparire in Gazzetta entro il 9 febbraio. La bozza fatta circolare nei giorni scorsi conteneva prezzi omnicomprensivi di tutto: fornitura, installazione, messa in opera, IVA, oneri professionali, dismissione ecc…Ora il cambiamento che appare radicale da meritarsi un titolo da breaking news.
I primi commenti
Appena giunta la notizia, arrivano pure i primi commenti. Sono quelli di Guido Faré, presidente di Unicmi, e di Marco Rossi, vicepresidente di Anfit. Commentando la firma del Decreto Prezzi, Faré dichiara: “Rendiamo atto al Ministro Cingolani di aver accolto le proposte metodologiche indirizzate al MITE dall’intero fronte associativo del settore delle costruzioni.
Aver scorporato IVA, oneri professionali e i costi della posa e aver tenuto in conto del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione, significa mettere a disposizione delle imprese e dei consumatori un Prezzario rappresentativo della realtà. Le imprese che hanno operato con onestà, serietà e qualità nell’ambito dei bonus edilizi con la firma del Decreto Prezzi possono finalmente contare su maggiori certezze.”
All’insegna della prudenza il giudizio di Marco Rossi: “Se verrà confermata in Gazzetta Ufficiale, l’esclusione dei costi di posa in opera, oneri professionali e di IVA, il Decreto Prezzi, così come presentato dal MiTE, non mi sembra male. Soprattutto per il fatto che gli oneri potranno essere aggiornati annualmente”.