Uno studio pubblicato in questi giorni da PassivHaus Institut, per conto del produttore svizzero Swisspacer, si è concentrato sul contributo offerto dalle finestre, e in particolare dai distanziali, al comfort e all’igiene delle abitazioni, al variare delle situazioni climatiche
La finestra, se ben realizzata e ben posata, migliora notevolmente il comfort abitativo. In un articolo, l’associazione Anfit dà notizia di uno studio pubblicato in questi giorni da PassivHaus Institut per conto del produttore svizzero Swisspacer, che si è concentrato sul contributo offerto dalle finestre, e in particolare dai distanziali, al comfort e all’igiene delle abitazioni, al variare delle situazioni climatiche.
Il documento identifica tre fattori fondamentali che minano le condizioni ottimali per le persone all’interno delle stanze che compongono l’edificio: le correnti d’aria, la muffa e la condensa.
Tali considerazioni sono tutt’altro che banali, in quanto mostrano come, da una parte, migliorare igiene e comfort ambientale non sia così difficile per i clienti finali, e dall’altra come i produttori di infissi possano ottenere prodotti decisamente più performanti andando ad agire su aspetti come il distanziale.
In allegato il testo integrale (in inglese) dello studio elaborato da PHI.