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Serramenti e Conto Termico 2.0: uno sguardo alla disciplina attuale

Breve analisi del quadro regolatorio che caratterizza il Conto Termico 2.0 e le relative implicazione in relazione ai serramenti.

La fine dell’anno si avvicina e, con essa, l’attenzione del mondo dell’edilizia è proiettata alla Legge di Bilancio (di cui abbiamo anticipato qui la prima versione) che andrà a disciplinare gli incentivi fiscali per l’anno 2025. In parallelo a questa misura fondamentale, va però monitorato anche lo sviluppo del cd. Conto Termico 3.0, che si ritiene verrà messo in campo nei primi mesi del 2025. In attesa di conoscere i contenuti della formula aggiornata di questa misura, risulta utile rinfrescare la memoria relativamente a quanto è previsto dalla vigente versione del Conto Termico, la 2.0.

Il Conto Termico 2.0 si distingue dal sistema incentivatorio più noto (Ecobonus, Bonus Ristrutturazione, etc.) in base ad alcuni aspetti fondamentali:

  • consiste in un contributo diretto a fondo perduto (non di una detrazione o di un credito fiscale);
  • trattasi di uno strumento che non è caratterizzato da una scadenza temporale;
  • non distingue in relazione alle destinazioni d’uso o categorie catastali dell’immobile;
  • è caratterizzato di una dotazione economica annuale predefinita che viene via via erosa.

Questo strumento è gestito da parte del GSE e origina con il DM 16/02/2016 (clicca qui). Da quasi 9 anni, quindi, il Conto Termico 2.0 punta a sostenere due tipologie di interventi da svolgersi in relazione a edifici esistenti, dotati di impianto di climatizzazione: quelli volti all’incremento dell’efficienza energetica e quelli volti a realizzare interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.

Nel primo gruppo rientra la sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitante il volume climatizzato.

La P.A. può accedere ai fondi previsti per entrambe le tipologie di interventi, mentre i soggetti privati possono accedere solo a quelli previsti per la seconda tipologia di interventi.

Di conseguenza, in relazione al settore dei serramenti, i benefici economici garanti da tale strumento, che consistono nell’erogazione di un contributo pari al 40% delle spese sostenute ammissibili (che può aumentare al 55% in determinate condizioni), sono fruibili esclusivamente da parte delle amministrazioni pubbliche (in modalità diretta o indiretta tramite una ESCo).

Due tabelle messe a disposizione dal GSE consentono di chiarire anche i paletti tecnici e quelli economici che caratterizzano la misura.

Per quanto riguarda i requisiti in termini di trasmittanza termica si fa riferimento al seguente schema:

Tabella 1 Conto Termico 2.0 serramenti
Mentre per quanto riguarda i limiti economici alla contribuzione si fa riferimento allo schema seguente:

Tabella 5 Conto Termico 2.0 serramenti
 

Infine, per quanto riguarda le spese ammesse nell’ambito dell’applicazione del Conto Termico 2.0 ai serramenti si segnalano quelle relative alla fornitura e messa in opera dei nuovi prodotti, al miglioramento delle caratteristiche termiche dei componenti vetrati esistenti, allo smontaggio e dismissione dei prodotti pre-esistenti e alle prestazioni professionali connesse agli interventi.

 

 

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